New Year

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Lo scorso gennaio io e  il mio amico P. , approfittando di una copiosa nevicata e di tante chiacchiere fatte davanti a un paio di film, siamo usciti a far foto. Umore sospeso e, come da tempo ho imparato a fare, tanta voglia di indirizzare idee e suggestioni lungo una strada più ordinata. Piccola, magari insignificante, ma ordinata.

Il risultato è stato una serie di foto, tra cui questa che, adesso, esattamente un anno dopo, è andata a comporre il banner di Invisibilia.

Le strutture cicliche hanno il loro fascino…

L’idea stavolta è di Daniele Bogo (il primo nome e cognome di invisibilia?) che ha riadattato alcune di quelle foto.

E poi c’è il solito paziente lavoro del mio fratellone che arriva e mette ogni cosa al suo posto.

Buon anno, ragazzi.

8 Commenti a “New Year”

  1. madame scrive:

    La grazia.
    solo questo.

  2. Dario scrive:

    Premesso che trovo splendida la foto nella neve…
    …come ti avevo anticipato ieri sera paziente insegnante di tango…pardon…super paziente insegnate di tango…ho aperto la finestra e mi sono affacciato per un pò nel tuo mondo…durante la lezione non c’è modo di parlare…a stento riesco a seguire i passi…molto a stento… ;-)

    Il tuo modo di scrivere mi ha incuriosito…certo…avrei potuto dirti lunedì prossimo …:”Ho letto il tuo blog…carino….”e leggere, in realtà, semplicemente qualche brano qua e là, …ma avrei tradito la ragione per cui tu scrivi e noi dall’altra parte del mondo(virtuale) ti leggiamo e commentiamo…ed inoltre trovo affascinante leggere-ascoltare…
    Questo messaggio non è quindi riferito all’ultimo brano che hai scritto, ma è un dialogo aperto che arriva fino al “brano”…Radio on ice…ho letto fin lì il tuo blog…ma ho intenzione nei prossimi giorni di leggere anche la continuazione e commentarla…

    Ti dicevo…mi ha incuriosito il tuo modo di scrivere…si intravede una nota di malinconia…ma non malinconia sofferta…un velo di malinconia (che a dire il vero non mi dispiace affatto…)che più che essere legato ai ricordi da te descritti è probabilmente radicato nella tua persona…Una nebbia perenne sembra poi avvolgere sempre Milano nei tuoi racconti, come se ci fosse un rapporto di amore-odio con questa città…

    Splendida la “magia” dell’anello…la ricerca…o meglio la rinuncia alla ricerca di un ricordo(cercasi F. disperatamente)…
    E che dire delle 2 frasi”Gli esce una frase che potrebbe dire un bambino.E per un momento ripara anche me”…
    Ed anche…tell him..tell him right now con riferimento alla parte finale del “racconto” e l’incontro con Doherty con riferimento in particolare al paragone vita-rock sgangherato…

    Quando tra un mese appenderò definitivamente le mie scarpe di tango…, potrò essere contento…certo non ho fatto una bella figura come ballerino di tango…ma credo, senza dire ciò per lusingarti o per altre ragioni…che sei una persona interessante, e mi ha fatto senz’altro piacere conoscerti-leggerti!

    Dario

  3. Sara scrive:

    Non mollare con il tango. L’inizio è sempre difficile per tutti. Ma poi si vola :-)

  4. Eli scrive:

    Si vola… per terra! Troppa tecnica, troppa tecnica!

  5. Dario scrive:

    Titolo di oggi…il ladro!!!

    Beh Eli, se si vola per terra la colpa è del tanghero che non è all’altezza…è lui che porta! :-)
    Sara…non è che mi scoraggio perchè sono agli inizi…figurati…per così poco…è che mi manca la possibilità di allenarmi…e magari vedendomi ballare non si vede…ma sono un perfezionista…con la salsa invece allenarmi era molto più semplice…e poi…sai che trovo strano ballare senza guardare una donna negli occhi…nella salsa è la prima cosa che si impara…
    Ieri sera ho letto qualche altro “capitolo” della tua vita…ci vuole poco per sorridere…basta pensare a quando e come hai perso le chiavi di casa(cassetta postale-automobile)… :-)
    Mi è piaciuta poi molto la tua corsa mattutina nel parco…seguita dal tuo isolamento dal resto del mondo e contemporaneo flashback…così come come non sentirsi romantici con I want to hold your hand…
    Questo mi piace di ciò che scrivi…l’imprevedibilità dei racconti-ricordi…non sono monotematici…seguendo una terminologia appropriata…direi…che sono rock!!! :-)

    Sai Sara…ti confesserò che mi sento un pò un ladro…mi sarebbe piaciuto invitarti a prendere un te o una cioccolata calda in qualche posto etnico-magico di Milano ed ascoltare dalla tua voce questi racconti…leggere certe volte è più facile…ma ascoltare è tutt’altra cosa…
    “Leggendoti” attraverso il tuo blog, invece, mi sento quasi in colpa…è come se invadessi i tuoi spazi senza aver prima meritato-conquistato la tua fiducia-amicizia…
    Ora vado…se non sbaglio stasera hai lezione…in bocca al lupo!!! :-)
    Dario

  6. ETR500 scrive:

    Concordo: i tuoi scritti sono decisamente rock, in particolare mi viene in mente il celebre pezzo che scrivesti a scuola di giornalismo: si intitolava “Lamiere contorte” e si conteneva espressioni come “bagno di folla”, “efferato delitto”, “torbida vicenda”.

  7. sara scrive:

    Ti sei dimenticato quando bevevo solo Scotch on the rocks… Altri tempi.

  8. ion scrive:

    hey… si stanno facendo le ragnatele qui!