Archivio di maggio 2008

Tell him, tell him right now.

domenica 25 maggio 2008

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Ho finito i dvd di Ally Mc Beal, Larry non è più tornato e sono rimasti solo ricordi e persone da salutare.
Un po’ mi dispiace, è come non avere più, improvvisamente, qualcuno che ti fa compagnia prima di dormire. Che ti tranquillizza con le sue stramberie, intercetta i pensieri che girano nella tua testa e li avvolge in una pellicola inoffensiva, prendendo in giro le tue paranoie per poi farle sciogliere, lentamente, nel sonno.
Adesso dovrò cambiare theme song e anche psicologo.
Ah, già, dimenticavo, non ne ho ancora uno.

Musica: The Exciters- Tell Him

Cambi di programma.

giovedì 15 maggio 2008

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Quando S. mi dice che all’ultimo momento i piani sono cambiati e dobbiamo andare a MdR  lì per lì mi sembra che ci sia qualcosa che non torni. Mi arrivano spezzoni di parole tipo biglietto mare pineta videoclip.
“Ci sono problemi se andiamo in treno?”.
Figurati. Meglio il treno, certo. Andiamo per lavorare, meglio arrivare riposate.
“Allora poi do un’occhiata agli orari. Chissà quanto ci vuole”.
“Un po’” gli ripondo io. Che razza di risposta è ‘un po’.
S. si rimette a lavorare.
E io, mentre accendo il computer, ho tutto il tempo di pensare che l’ultima volta che mi sono fatta quella tratta in treno era mattina presto, in piena estate e faceva freddo. Era il mese più freddo dell’anno, come direbbero i Perturbazione, di tanto tempo fa.
C’erano le località di mare che scorrevano dal finestrino, con i loro vacanzieri raccolti intorno a un mucchietto di borse, zaini, trolley. E c’era un rumore unico che ne univa insieme mille. Voci, annunci, suonerie, porte, freni. Sotto una luce decisa, di quelle che non imbrogliano nessuno, colori troppo brillanti filtrati da lenti scure e rassicuranti. E’ incredibile vedere il mondo muoversi così freneticamente alle 7 di mattina. Ti viene da stringere qualcosa e rimanere fermo. Immobile lo ero già, ma non avrei mai saputo che cosa stringere.
Quando scappi da qualcosa, l’ideale è continuare a correre, ma se hai ancora le gambe troppo intorpidite allora ti conviene saltare su qualcosa che si muove. Io ero saltata su un treno. E’ sempre meglio di niente. L’importante è continuare ad andare, anche se ti sembra che ti manchi il fiato. Perché a partire son buoni tutti, è non fermarsi la parte difficile. Le partenze si bruciano in un attimo, sono i viaggi ad aver bisogno di costanza.
La lentezza. Ero immobile e tutto quello che ripudiavo era la lentezza.
A distanza di anni, le cose ininfluenti sono diventate finalmente senza peso, le stupidaggini si sono rivelate davvero delle sciocchezze e le parole senza spessore si sono perse nell’aria.
C’è solo una cosa che ancora, ripensandoci, mi fa tenerezza. Ed è l’immagine di quella persona seduta lì sul treno, con il telefono stretto nelle mani, perché non c’è niente altro da stringere, che svolge il suo compito. Tornare a casa. E lo fa perché lo deve fare. Non si chiede altro, è più semplice così. Compito. Svolgimento.
A Bologna scende, compra da mangiare, si siede vicino ai binari e aspetta l’altro treno.
Vorrei fermarla, dirle qualcosa, sorriderle, portarla ad una lezione di tango, farle chiudere gli occhi e vedere le luci di Manhattan.
Ma ormai non esiste più.

Musica: Afterhours (perché tutto comincia più o meno qua)- Dentro Marilyn

I Milanesi ammazzano il sabato

mercoledì 7 maggio 2008

Sì, lo so. Sono giorni che non scrivo. E’ che ogni tanto mi prendono degli improvvisi attacchi di concretezza, quasi a credere che il mondo, là fuori, in certi momenti vada vissuto un po’  così, senza pensarci troppo su.
E’ bello qualche volta, provare a non capire.
Però ho tante storie da raccontarvi e tanti personaggi da presentarvi: il cameriere del ristorante “La C.” (ma poi, era un cameriere?), i giocatori di carte del circolino arci (come fa a esistere un posto così al centro della milano?), due amanti che si lasciano il giorno della bomba di piazza fontana e si ritrovano negli anni novanta (questa ve l’avevo promessa).
A loro andrà la prossima notte insonne.
Nel frattempo…

Musica: Afterhours- I Milanesi ammazzano il sabato.